San Pio da Pietrelcina
GRUPPO DI PREGHIERA DI PADRE PIO
“SAN MICHELE ARCANGELO” BARI PALESE
Organizzazione
Assistente Spirituale: Don Nunzio, Angelo Lagonigro
Animatore: Maurizio Bellini
V. Animatore: Eugenia Giangaspero
Segretaria: Antonella Sivo
Nascita
Il Gruppo di Preghiera di Padre Pio “San Michele Arcangelo” è stato riconosciuto ufficialmente il 20 ottobre 2007, ad un anno circa dalla costituzione avvenuta nel 2006.
Contatti
Cellulare – WhatsApp: 333 9420952
Mail: maurizio.bellini@outlook.it
Pagina Facebook
https://www.facebook.com/GruppodiPadrePio/
Dall’inizio del 2018 c’è la presenza giornaliera su Facebook con spunti di riflessione, brani tratti da libri e pensieri di Padre Pio.
Sono inseriti anche link su articoli di Casa Sollievo della Sofferenza, Padre Pio TV e filmati di padre Luciano Lotti, Segretario Generale dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio.
Caratteristica peculiare giornaliera: un’immagine di Padre Pio con un suo pensiero.
Attività del Gruppo
- Rosario meditato ogni martedì con riflessioni sul Vangelo e sugli scritti di Padre Pio;
- Rosario meditato ogni primo sabato del mese con riflessioni sul Vangelo e sugli avvenimenti di Fatima;
- Catechesi su Padre Pio mensile;
- Partecipazione alla Catechesi Comunitaria Parrocchiale;
- Celebrazione Eucaristica in onore di Padre Pio il giorno 23 di ogni mese con offerta di prodotti alimentari per i poveri della parrocchia;
- Ogni mercoledì recita del Santo Rosario presso la struttura “Villa Marica” di Santo Spirito – Bari, una residenza per anziani;
- Nel mese di settembre triduo di preparazione alla festa del Santo con esposizione della statua;
- Il 22 settembre Veglia di Preghiera con meditazioni sul “Transito di Padre Pio”;
- Il giorno 23 settembre Celebrazione Eucaristica seguita dalla processione con l’immagine del Santo per le vie del paese;
- Partecipazione attiva ed operosa alle attività della parrocchia e della Caritas (animazioni nelle celebrazioni, partecipazione al coro, catechismo per ragazzi, raccolte alimentari, visita agli anziani e agli ammalati con distribuzione della Comunione da parte dei Ministri Straordinari);
- Partecipazione, con il labaro del Gruppo, alle manifestazioni religiose, alle processioni della comunità di Bari Palese;
- Pellegrinaggi annuali a San Giovanni Rotondo, San Michele Arcangelo, Pietrelcina;
- Incontri periodici e giornate di ritiro spirituale con l’Assistente Spirituale Diocesano.
Origine di Gruppi di Preghiera
Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, Papa Pio XII chiese di pregare per la pace, per l’unità e per la salvezza del mondo.
Padre Pio mise in atto questo desiderio del pontefice chiamando attorno a sé i suoi figli spirituali e tutti i fedeli che ogni giorno accorrevano a San Giovanni Rotondo.
Il suo esempio venne seguito in moltissimi paesi italiani ed europei.
Si formarono vari nuclei che periodicamente si riunivano per pregare secondo le intenzioni del Padre, il quale chiese, inoltre, ai sacerdoti di assumere la guida spirituale dei gruppi in modo tale da garantirne un legame con la Chiesa.
I Gruppi di Preghiera furono organizzati seguendo un modello uniforme e gestiti ben presto da un regolamento che li guidasse, tutelasse e istruisse, prendendo dal Padre i criteri per la loro attività.
La Casa Sollievo della Sofferenza guida ed assiste i Gruppi di Preghiera che attualmente sono presenti in tutto il mondo.
Oggi sono riconosciuti grazie ad uno Statuto approvato dalla Santa Sede ed entrato in vigore il 4 maggio 1986.
Il 7 febbraio 2012 è stato approvato il Regolamento nel quale sono stati elaborati alcuni punti cardine per una maggiore incisività dei Gruppi e per favorire una continua crescita spirituale.
I Gruppi di Preghiera e Casa Sollievo della Sofferenza
I Gruppi, come organizzazione, sono nati nella Casa Sollievo della Sofferenza.
Fin da quando era ancora in costruzione, era già vivo il carisma di Padre Pio sul sollievo della sofferenza, pensiero che i suoi figli spirituali condividevano, divulgavano e trasmettevano con la parola, le lettere, i dépliants.
L’Opera come missione, come apostolato, già c’era.
Basata sulla preghiera che andava diramandosi in gruppi spontanei, uniti dall’affetto a Padre Pio.
La Casa Sollievo della Sofferenza colse questi palpiti, questi entusiasmi, questo naturale aggregarsi di spiriti e di cuori attorno ad essa. E prese a guidare, tutelare e istruire i Gruppi, attingendo da Padre Pio i criteri per la loro attività. Criteri ben precisi, ai quali dovevano attenersi se volevano dirsi propriamente Gruppi di Preghiera.
Perfino questa denominazione era nata nella Casa: comparve per la prima volta sul bollettino della Casa Sollievo, nel giugno del 1950, scritta da Guglielmo Sanguinetti che, tutte le sere, riceveva da Padre Pio nella sua cella istruzioni per l’Opera che nasceva e forza e luce per il suo spirito.
I Gruppi di Preghiera e la Chiesa
Fin dalla loro nascita i Gruppi di Preghiera si sono inseriti nella Chiesa.
Ciascun Gruppo chiedeva ai sacerdoti locali di celebrare la Messa durante le periodiche riunioni.
Lo stesso Padre Pio chiedeva espressamente che tutte le attività si svolgessero con l’accordo dei sacerdoti e, naturalmente, dei Vescovi.
Nonostante alcune difficoltà iniziali, ben presto sacerdoti, Vescovi, Cardinali e alti prelati presero a tutelarli e incoraggiarli.
Più volte anche la parola autorevole dei Papi li sorresse.
I principi guida dei Gruppi di Preghiera
Tutti i Gruppi di Preghiera si fondano su cinque principi generali ispirati alla spiritualità francescana di Padre Pio (Proemio dello Statuto):
A – Adesione piena e incondizionata alla dottrina della Chiesa Cattolica, guidata dal Papa e dai Vescovi.
B – Obbedienza al Papa e ai Vescovi, di cui e portavoce all’interno del Gruppo il Sacerdote Direttore Spirituale nominato dal Vescovo.
C – Preghiera con la Chiesa, per la Chiesa e nella Chiesa, con la partecipazione attiva alla vita liturgica e sacramentale vissuta come vertice dell’intima comunione con Dio.
D – Riparazione mediante la partecipazione alle sofferenze di Cristo, secondo l’insegnamento di San Paolo.
E – Carità fattiva ed operosa a sollievo dei sofferenti e dei bisognosi come attuazione pratica della carità verso Dio.
Tutti i componenti dei Gruppi di Preghiera possono considerarsi “Figli spirituali di Padre Pio” come da tradizione (art. 3 Regolamento punto 2.c.)